Troppo rumore da Movida? Il Comune deve pagare i danni ai residenti.

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I residenti dei quartieri della movida “selvaggia” possono chiedere il risarcimento dei danni al Comune che non garantisce il rispetto della quiete pubblica e, di conseguenza, non tutela la salute dei cittadini.

Lo ha stabilito la terza sezione civile della Corte di Cassazione con la sentenza n. 14209 del 23 maggio 2023 che analizza dettagliatamente quando il Comune è obbligato a pagare i danni da movida.

Il principio di diritto che sta alla base di questa decisione è quello del neminem laedere, ovvero l’obbligo di non violare i diritti altrui e non produrre danni ingiusti a terzi.

Per la Suprema Corte “la Pubblica Amministrazione è tenuta ad osservare le regole tecniche o i canoni di diligenza e prudenza nella gestione dei propri beni e, quindi, il principio del neminem laedere, con ciò potendo essere condannata sia al risarcimento del danno (artt. 2043 e 2059 c.c.) patito dal privato in conseguenza delle immissioni nocive (rumori) che abbiano comportato la lesione di quei diritti, sia la condanna ad un “fare”, al fine di riportare le immissioni al di sotto della soglia di tollerabilità”. 

In sintesi, il Comune è responsabile in quanto ha l’obbligo di essere diligente nel gestire le cose in sua custodia, compresa la pubblica via.

In ogni caso, si ricorda che per giurisprudenza consolidata anche i locali pubblici sono responsabili per il rumore prodotto da loro (ad es. musica) o dai propri clienti, e dunque la responsabilità del Comune si somma – e non si sostituisce – a quella dei locali.

Qui la sentenza integrale della Corte di Cassazione